I METODI UTILIZZATI
L’impianto sperimentale di acquacoltura multitrofica integrata Remedia Life è situato sul lato sud-ovest del Mar Grande (40°25′56″ N;17°14′19″ E) (Mar Ionio settentrionale), un bacino semichiuso collegato al Golfo di Taranto. L’area è interessata da un’intensa attività di allevamento di Mytilus galloprovincialis. L’impianto di acquacoltura “Maricoltura del Mar Grande (MMG)”, partner del progetto Remedia Life, copre una superficie di 0,06 Km2 ed è posizionato a circa 600 m dalla costa. Si compone di 15 gabbie di diametro di 22 m ciascuna, che lavorano ad una profondità che va dai 7 ai 12 m e produce circa 100 ton/anno di spigole Dicentrarchus labrax (Linnaeus, 1758) e orate Sparus aurata Linnaeus, 1758.
L’indagine è stata condotta nell’impianto di acquacoltura Maricoltura del Mar Grande, partner del progetto Remedia Life che ospita la sperimentazione dell’innovativo sistema IMTA.
Lo studio preliminare atto a descrivere le caratteristiche ambientali dell’area, realizzato analizzando sia la colonna d’acqua che i sedimenti, ha evidenziato che i reflui rilasciati dall’allevamento, in accordo con il regime idrodinamico, venivano ad accumularsi in una zona che risultava più impattata, si è quindi deciso di scegliere proprio questa zona per studiare l’azione degli organismi biorisanatori nel nuovo sistema IMTA. Il sistema è stato progettato intorno a 6 vasche di allevamento con l’installazione di 3 long lines denominati LLA, LLB e LLC.
Le strutture fisse dei long lines sono state agganciate a corpi morti e mantenute in superficie da boe galleggianti. Ogni due boe si costituisce una camera nella quale vanno posizionate le strutture mobili con i biorisanatori. Si tratta di collettori verticali formati da sagole per l’allevamento di spugne e policheti e da retine per l’allevamento dei mitili e la coltivazione delle alghe, per queste ultime però i collettori non sono appesi verticalmente, ma sono disposti in superficie parallelamente al long line.
Anellidi policheti specie allevate Sabella spallanzanii, Gmelin, 1805; Branchiomma luctuosum, Grube, 1870; B. boholense (Grube, 1878)
Poriferi specie allevati Sarcotragus spinosulus (Schmidt, 1862). Aplysina aerophoba (Nardo, 1833), Geodia cydonium (Linnaeus, 1767), Hymeniacidon perlevis (Montagu, 1814) Ircinia variabilis (Schmidt, 1862)
Macroalgae Chaetomorpha linum (Chlorophyta, Cladophorales) and Gracilaria bursa-pastoris (Rhodophyta, Gracilariales)
RISANAMENTO AMBIENTALE
Nel Marzo e Luglio 2018 è stato realizzato uno studio preliminare atto a descrivere le caratteristiche ambientali del sito in questione analizzando sia parametri relativi alla colonna d’acqua che ai sedimenti, da cui è risultato, in accordo anche con quanto scaturito dalle indagini sul regime idrodinamico, che i reflui rilasciati dall’allevamento venivano ad accumularsi in una zona che risultava la più impattata.
Si è quindi deciso di scegliere proprio questa zona per studiare l’azione degli organismi scelti come
biorisanatori nel nuovo sistema IMTA. I long lines denominati LLA, LLB e LLC sono stati installati intorno a 6 gabbie che rappresentavano il sito “Trattamento”, mentre altre 6 gabbie sono state scelte come“Controllo”.
ll biorisanamento intorno alle gabbie di allevamento dei pesci è stato valutato attraverso un’indagine ambientale eseguita confrontando la situazione all’inizio del progetto e nei tre anni dopo la conversione dell’impianto nel sistema IMTA. Lo studio preliminare aveva indicato come il particolato prodotto dall’allevamento veniva convogliato dalle correnti verso una zona dell’impianto dove sono stati posizionati i long line con i biorisanatori. Si suppone che il particolato sia stato intercettato da questi ultimi e trasformato in biomassa, con una produzione stimata di circa 6 q di vermi policheti e 300 l di spugne per anno. I long line, inoltre, hanno agito come filtro meccanico in grado, secondo le stime condotte, di intrappolare circa 600 Kg di particolato in sospensione all’anno. Anche le macroalghe hanno svolto la loro azione positiva sul risanamento ambientale in quanto utilizzando i sali di azoto e fosforo hanno consentito di ottenere un’ingente produzione di biomassa algale e al contempo una riduzione dell’indice TRIX che è passato da un valore iniziale di “qualità moderata” a un valore di “buona qualità” alla fine del progetto.
I risultati positivi dovuti all’azione dei biorisanatori erano evidenti già a partire dall’anno successivo
Nella conversione dell’impianto, le comunità macrozoobentoniche hanno mostrato come nell’area in cui sono stati messi i biorisanatori, sia chiaramente migliorato lo stato di qualità ecologico. Ambedue gli indici applicati AMBI e M-AMBI hanno mostrato un netto miglioramento della zona che in precedenza era quella più impattata, mentre la zona di controllo é rimasta pressoché invariata. Un trend simile è stato osservato sia dall’analisi della componente macrozoobentonica dei substrati duri presenti sotto le gabbie di allevamento che dall’analisi della componente microbiologica.
I diversi parametri microbiologici misurati sia nella colonna d’acqua che nei sedimenti, hanno indicato che l’azione filtratrice degli organismi selezionati ha migliorato la condizione trofica e la qualità microbiologica del sistema.
Infine, il miglioramento ambientale con la presenza dei biorisanatori, ha permesso un incremento di biodiversità nel fouling sulle strutture di supporto delle gabbie. Nella zona investigata, il sistema IMTA realizzato risulta essere quindi fondamentale per salvaguardare e ripristinare l’ambiente marino costiero riportandolo ad una condizione più naturale possibile.
PRODUZIONE
Sono stati realizzati 3 cicli di allevamento il primo da fine 2018 a fine 2019 gli altri 2019-2020 e 2020-2021.
Ogni anno le sei gabbie di itticoltura dove è avvenuta la sperimentazione hanno prodotto circa 500 tonnellate di pesce. A questa produzione bisogna aggiungere quella delle biomasse dei biorisanatori.
I risultati ottenuti della biomassa annuale prodotta sono dettagliati nella tabella seguente, dove la biomassa dei mitili include il guscio e quella dei vermi include il tubo.
La notevole biomassa di mitili ottenuta durante il primo ciclo è una dimostrazione di come questi organismi possano crescere nella vicinanza delle gabbie di itticoltura.
SFRUTTAMENTO DELLE BIOMASSE
ll sistema IMTA sperimentato potrà avere successo solo se le imprese avranno dei ricavi dallo sfruttamento delle biomasse prodotte. Per questa ragione le biomasse sono state oggetto di un’accurata analisi per individuare eventuali accumuli di sostanze nocive che indicano le macroalghe come gli organismi maggiormente liberi da inquinanti che quindi possono essere utilizzate anche per l’alimentazione umana oltre che per la produzione di mangimi per specie ittiche o fertilizzanti. Tra gli invertebrati allevati, i mitili sono quelli più “puliti”. Leggeri accumuli di inquinanti sono stati registrati nelle spugne e nei policheti. In questi ultimi era già noto l’accumulo nella corona branchiale che quindi deve essere eliminata nel caso di un loro utilizzo nella mangimistica.
Le macroalghe sono gli organismi per i quali è già esistente un mercato soprattutto per l’estrazione di principi attivi, sono ricche di lipidi della serie omega e hanno altre importanti caratteristiche che ne conferiscono attività antibatterica e antiossidante. Inoltre, si sta sempre più incrementando anche in occidente il mercato relativo all’utilizzo delle alghe per l’alimentazione umana. Anche per le spugne il loro sfruttamento è molto remunerativo, utilizzabili come “row material” per l’estrazione di diversi composti bioattivi, oppure in acquariologia e nel restauro ambientale, mentre per i policheti la situazione è molto complessa. E’ stato proposto un loro utilizzo nell’acquariologia, nella pesca sportiva e come base proteica per la produzione di mangime per pesci di acquario. Tutte e tre le ipotesi sono state oggetto di sperimentazione e di una ricerca di marketing ancora in corso. Anche la produzione di farina dai vermi potrebbe essere redditizia, per contro, sebbene la sperimentazione per il loro utilizzo come esca abbia dato ottimi risultati, sono ancora da risolvere diversi problemi relativi alla conservazione del prodotto.
ANALISI ECONOMICA E REPLICABILITA’
L’analisi economica, che continuerà anche dopo la fine del progetto, ha messo in evidenza le difficoltà relative anche all’attivitá di mitilicoltura. Queste riguardano soprattutto la pulitura dei collettori e la lavorazione delle biomasse, che portano all’individuazione di tecniche di raccolta efficienti, all’utilizzo delle biomasse per la produzione di energia (biocarburanti o biogas), e allo sfruttamento anche di tutti gli altri organismi incrostanti, soprattutto collettori utilizzati per il fouling e per i policheti.
Sono state svolte attività di networking scientifico internazionale e coinvolgimento degli stakeholder.
Sono stati realizzati Focus meeting sull’utilizzo e la produzione delle biomasse prodotte e la loro commercializzazione, ma anche sulla Legislazione e gli aspetti amministrativi dell’acquacoltura in Italia e la possibilità di replicazione del progetto in altri siti. Temi che hanno coinvolto non solo il comitato internazionale, ma principalmente stakeholders esterni al progetto come esperti del settore normativo/amministrativo, dirigenti governativi ed enti privati. Il punto principale che è emerso è la necessità di una ricerca sugli aspetti normativi relativi alla produzione e commercializzazione dei mangimi e alla produzione e commercializzazione del biogas.
Contestualmente è iniziata la raccolta delle interviste agli stakeholder per ciascuna categoria di utilizzo. Al fine di identificare il potenziale commerciale dell’output del progetto, è stata avviata anche una ricerca di mercato nell’ambito del processo di elaborazione del Piano Manageriale per MMG.
Per l’intera durata del progetto sono stati costruiti contatti e collaborazioni con numerosi progetti, compresi progetti LIFE in tutta Europa. L’attività di networking si è sviluppata a diversi livelli: dalla condivisione di informazioni e risultati allo scambio di esperienze in occasione di seminari e convegni, alla collaborazione nelle attività di comunicazione e disseminazione, fino alla progettazione e realizzazione di azioni comuni.
Sono state realizzate le linee guida mutuabili ad un contesto europeo, includenti una revisione dello stato dell’arte dell’IMTA in Europa, con spunti di riferimento gestionale e incentrate sui protocolli di allevamento e di trattamento delle biomasse ottenute come by-product. Il documento, presentato durante l’Evento Finale di Progetto, è oggetto di diffusione attraverso i canali della comunicazione di Progetto.
La stesura del documento delle linee guida ha visto la collaborazione di alcuni membri del comitato internazionale, con alcuni dei quali sono stati realizzati accordi di collaborazione.
In particolare, sono stati realizzati 4 accordi volontari con impianti coordinati da Università (University de Las Palmas in Tenerife; University of Crete – Heraklion, Greece, Aegen Sea; University of Haifa; Consorzio Gargano Pesca – Manfredonia, Foggia, Italia).
Sono state definite, inoltre, le azioni per la continuazione delle attività al termine del periodo di progetto (After-Life plan), sia nel sito dove è stato svolto il progetto, sia in altri siti, in particolare, con impianti locati presso l’Università di Las Palmas e il Consorzio Gargano Pesca, enti con cui sono già state avviate collaborazioni per la replicabilità del progetto.
DISSEMINAZIONE ED EDUCAZIONE AMBIENTALE
Per la divulgazione del progetto è stato realizzato il sito web (https://www.Remedialife.eu) che presenta le specie target, gli obiettivi e gli interventi realizzati attraverso le azioni programmate, oltre alla documentazione istituzionale e video-fotografica. Sul sito web si trovano tutti i filmati realizzati ed un’ampia documentazione fotografica, nonché le interviste che sono state realizzate da canali televisivi e radio locali e regionali, ma anche da canali televisivi nazionali.
Sono stati installati 10 pannelli illustrativi (5 relativi alla descrizione del progetto e 5 contenenti l’illustrazione dei risultati finali) posizionati in luoghi di particolare visibilità: vicino ai centri coinvolti nel progetto e durante le manifestazioni.
Sono stati organizzati 2 Focus group in presenza e 3 on line durante il periodo COVID19. Per ogni evento organizzato sono state realizzate le relative locandine. Tutto il materiale prodotto inerente le attività di comunicazione di progetto è consultabile sul sito web.
E’ stato, inoltre, prodotto materiale divulgativo come brochure, spillette, cartelline e penne.
L’ufficio stampa ha inviato ai media oltre 25 comunicati sulle attività svolte (incontri, convegni, eventi per il pubblico e per le scuole), pubblicati sulla stampa locale. Oltre agli aspetti divulgativi, sono stati pubblicati numerosissimi lavori scientifici, molti su riviste internazionali indicizzate, scaricabili dal sito web di progetto.
Le attività di Educazione Ambientale hanno coinvolto scuole dei territori di Lecce, Brindisi e Taranto in cui i seminari sono stati completamente gratuiti. In particolare, sono stati realizzati due tipi di percorsi educativi, uno rivolto alle scuole secondarie di primo grado e uno rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, con più di 2000 studenti coinvolti. Gli studenti hanno osservato e toccato con le proprie mani alcuni esemplari di spugne, utilizzati nel sistema IMTA e hanno avuto modo di prendere parte al gioco di ruolo e proporre le proprie idee sui possibili utilizzi della biomassa prodotta da un impianto di acquacoltura. I temi più dibattuti hanno riguardato la maricoltura sostenibile, azioni di sensibilizzazione ambientale rivolte alla cittadinanza, politiche di salvaguardia e valorizzazione dei prodotti ittici locali e lo sviluppo di modelli sperimentali di “Blue economy”. Collegate alle attività sono state tre edizioni dell’evento REMEDIA ON THE BEACH in cui oltre a seminari illustrativi rivolti al pubblico generico, sono stati organizzati degli assaggi di pesce prodotto nell’allevamento IMTA Remedia Life confrontati con pesce prodotto in allevamenti tradizionali.
Nelle manifestazioni Remedia on the beach è stata confermata la qualità del prodotto. Nell’edizione 2022 sono state anche proposte alcune ricette a base di alghe.