L‘UNIVERSITA’ DEL SALENTO
UNIVERSITA’ DEL SALENTO – DiSTeBA Dipartimento
di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali
Accanto ai due obiettivi fondamentali della formazione e della ricerca, l’Università del Salento persegue una terza missione, opera cioè per favorire l’applicazione diretta, la valorizzazione e l’impiego della conoscenza per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico del territorio in cui opera. Sul piano internazionale l’Università del Salento persegue tutte le forme di collaborazione atte a favorire la conoscenza e l’arricchimento reciproco fra le culture, la circolazione del sapere e lo scambio di studenti e di personale.
IL Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali (DiSTeBA) comprende 35 Laboratori di Ricerca attivi che hanno preso parte a prestigiosi programmi internazionali. Il DiSTeBA fa inoltre parte di alcuni consorzi nazionali, di consorzi tematici Europei, di Centri di Competenza Nazionale, e di Reti di Laboratori Pubblici di Ricerca, nonché di 1 network di eccellenza europeo.
Il laboratorio di Zoologia del DiSTeBA ha un’esperienza pluriennale nella ricerca sugli organismi del benthos, con esperti in tassonomia di diversi gruppi di invertebrati marini che si occupano anche di molti aspetti della loro biologia ed ecologia nelle ricerche riguardanti biodiversità e conservazione degli ambienti marini. Da diversi anni il Laboratorio di Zoologia lavora nella tematica dello sviluppo di biofiltri, in particolare all’utilizzo degli anellidi policheti nella riduzione della materia organica del particolato, nonché del carico batterico dalla colonna d’acqua. Tale linea di ricerca coinvolge uno studio di base sull’alimentazione, sulla fisiologia e su tutti gli aspetti riguardanti il ciclo vitale delle specie target. Le ricerche condotte in collaborazione con i partner del progetto hanno sottolineato come questi organismi sono potenzialmente candidati per il biorisanamento in acquacoltura sia in impianti a terra che in maricoltura. Il team è inoltre specializzato nell’allevamento degli stessi, anche tramite riproduzione asessuale, al fine di ottenere l’ottimizzazione della produzione di biomassa utile per il biorisanamento di aree inquinate. Gli studi condotti in laboratorio hanno portato alla sperimentazione su campo. Diversi progetti relativi all’esperienza sul campo sono stati condotti lungo le coste pugliesi, dove sono state studiate sia l’accrescimento e la sopravvivenza di tali organismi che le capacità di biorisanamento in condizioni ambientali diverse. (Progetto MIPA V piano triennale: Biorimediazione delle acque e dei sedimenti reflui; Progetto POR Puglia: POINT Attività di policoltura Integrata alla Mitilicoltura. Progetto Pilota nei Mari di Taranto; Progetto MIPA VI piano triennale della pesca e acquacoltura in acque marine e salmastre: Biorimediazione in policolture integrate off-shore; Progetto BIOIMPACT Progetto pilota per la diversificazione delle produzioni in maricoltura e la riduzione dell’impatto ambientale). Questi progetti hanno permesso di ottenere risultati incoraggianti e di evidenziare come gli organismi marini investigati siano facilmente ottenibili in policoltura e rappresentano un sottoprodotto del biorisanamento, con un potenziale valore commerciale elevato. Uno degli ultimi progetti ha inoltre riguardato l’estrazione di molecole attive dalla biomassa prodotta (Progetto strategico ACTIBIOMAR Finanziamento Regione Puglia).
Responsabile Scientifico del Porgetto REmedia Life: Adriana Giangrande
E-mail: adriana.giangrande@unisalento.it
Team di progetto: Adriana Giangrande, Margherita Licciano, Patrizia Pagliara, Patrizia Cretì, Michela del Pasqua e Alessandra Inguscio
Collaboratori: Antonio Morgante
L‘UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI
ALDO MORO
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO
DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA
L’Università degli Studi di Bari Aldo Moro consta di 23 Dipartimenti ed è anche sede del Consorzio delle Università del Mediterraneo (CUM), riconosciuto dall’UNESCO come organismo sovranazionale non governativo al quale afferiscono attualmente 160 Atenei di tutti i Paesi del Bacino.
Il Dipartimento di Biologia è dotato di 18 laboratori, ognuno dei quali a diversa funzione. Al Dipartimento inoltre afferisce il Polo scientifico Tecnologico “Magna Grecia” presso la sede distaccata di Taranto, un centro di ricerca che comprende, tra gli altri, i laboratori di scienze del mare, geofisica marina e chimica ambientale attrezzatati con apparecchiature d’avanguardia.
Il Dipartimento svolge attività di didattica, ricerca e sviluppo nell’ambito della Zoologia, Ecologia, Anatomia Comparata, Antropologia, Genetica e Biologia Vegetale. Particolare attenzione nell’ambito della Zoologia e dell’Ecologia è dedicata alla protezione ambientale e alle produzioni animali sostenibili in ambiente acquatico (tecnologie di allevamento, nutrizione e alimentazione degli animali).
Il team di ricerca della sezione di zoologia marina da diversi anni sperimenta l’uso di organismi filtratori (in particolare spugne ed ascidie) nella riduzione del particolato organico e del carico batterico in ambienti soggetti ad elevate pressioni antropiche. Alcune specie di spugne si sono rivelate utili in ambienti eutrofici proprio per la loro capacità di rimuovere, tollerare ed accumulare batteri. L’attività di filtrazione sui batteri gioca un ruolo cruciale soprattutto in ambienti costieri e semi-chiusi in cui si svolgono attività di acquacoltura, in grado di concentrare diversi gruppi batterici. Le competenze del Dipartimento nell’allevamento di diverse specie di spugne, sia in ambiente controllato sia in mare, consentono di ottimizzare la produzione di biomassa utile per il biorisanamento di aree inquinate. Nel corso degli anni sono stati condotti diversi progetti, nell’ambito dei quali sono state studiate la sopravvivenza e la capacità di biorisanamento dei poriferi in diverse condizioni ambientali. Tra questi i più significativi sono: Messa a punto di tecniche di spongicoltura lungo le coste della penisola salentina; Realizzazione di un impianto per la produzione di poriferi di interesse commerciale e messa a punto di metodologie per la loro reintroduzione in ambiente naturale; Biorimediazione in policolture integrate off e in-shore”, sottoprogetto: “Realizzazione di un sistema off-shore di produzione di biomassa animale integrato e autodepurante: poriferi commerciali e mitili (finanziati dal Ministero per le Politiche Agricole nell’ambito del III, IV e VI piano triennale per la Pesca e l’Acquacoltura); Prima esperienza di spongicoltura lungo le coste italiane (finanziato dall’Ente Gestore della Riserva Naturale Marina “Isola di Ustica”); Progetto pilota per la diversificazione delle produzioni in maricoltura e la riduzione dell’impatto ambientale (BIOIMPACT) (finanziato dalla Regione Puglia); Biorimediazione in attività di acquacoltura in ambienti confinati mediante uso di invertebrati bentonici” svolto in cooperazione con la “Soc. Coop. Maricoltura del Mar Grande a.r.l.” (finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito del Fondo Europeo per La Pesca (FEP) 2007-2013 Misura 3.5 – Progetti Pilota). Tali esperienze hanno permesso di ottenere risultati incoraggianti e di evidenziare come tali organismi marini siano facilmente ottenibili attraverso l’allevamento in policoltura e rappresentano un sottoprodotto del biorisanamento, con un potenziale commerciale potenzialmente elevato.
Responsabile Scientifico del Progetto REMEDIALIFE: Caterina Longo
E-mail: caterina.longo@uniba.it
Team di progetto: Caterina Longo, Giuseppe Corriero, Carlotta Nonnis Marzano, Mariella Mercurio, Roberta Trani, Maria Cristina Bruno e Carmela Pontrelli
Collaboratori: Cataldo Pierri e Frine Cardone
IAMC
ISTITUTO AMBIENTALE MARINO COSTIERO
IAMC – ISTITUTO AMBIENTALE MARINO COSTIERO
CNR Taranto
L’Istituto per l’Ambiente Marino Costiero del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IAMC-CNR) è costituito da 6 sezioni e da un laboratorio di biologia marina che tradizionalmente si occupano di tematiche inerenti le scienze del mare segnatamente ad aspetti di biologia, chimica, fisica e geologia ed a studi sulle risorse rinnovabili (pesca ed acquacoltura) e sulle tecnologie marine. Tra le linee di ricerca più rappresentative si segnalano: acquacoltura, con studi sulla diversificazione delle specie allevabili e sviluppo di sistemi produttivi sostenibili per le produzioni di organismi marini; chimica, con lo sviluppo di una modellistica dei sistemi ecologici soggetti ad impatto antropico e di metodologie chimico-analitiche per il monitoraggio ambientali; ecologia marina, con studi sugli ambienti di transizione, di bioacustica ed ecologia del comportamento, basati sull’utilizzo di un approccio eco-sistemico finalizzato alla gestione spaziale delle risorse;
microbiologia, con studi di ecologia microbica, biologia e microbiologia molecolare, biotecnologie e sul ruolo dei microorganismi nella decomposizione della sostanza organica; oceanografia, con studi di oceanografia sperimentale, modellistica numerica, sistemi operazionali per la previsione dello stato del mare e la gestione di emergenze a mare su scala regionale e costiera; pesca ecosostenibile, con studi sulla valutazione delle risorse e gestione sostenibile dei processi di cattura e sull’impatto della pesca sugli ecosistemi marini; scienze della terra e dell’ambiente costiero, con lo studio della terra solida e geodinamica, degli ambienti sedimentari e del paleo clima, nonché della cartografia marina e costiera; tecnologie marine, con sviluppo di tecnologie, sia hardware che software, dedicate all’intera filiera, dall’innovazione tecnologica per ottimizzare lo sforzo di pesca alla tracciabilità dei prodotti fino al mercato. Il tutto in un’ottica di risparmio energetico e di ecocompatibilità.
A queste ricerche, che hanno caratteri anche di applicazione, incluse le tematiche tecnologiche, si associa l’attività di formazione che include un dottorato in Scienze e Ingegneria del Mare (Napoli) e un corso di laurea in Scienze e Tecnologie per l’Ambiente Marino e il Turismo (Mazara del Vallo). L’Istituto dispone di numerosi laboratori modernamente attrezzati, di strumentazione avanzata per la ricerca a mare e di diverse imbarcazioni.
Lo IAMC-CNR di Taranto è organizzato in diversi laboratori appositamente attrezzati in linea con gli strumenti più avanzati a livello internazionale per i seguenti argomenti: microbiologia, oceanografia, ficologia ed ecologia. Il background scientifico e l’esperienza dei partecipanti al progetto riguardano la microbiologia marina, lo studio dell’accumulo microbiologico da parte dei macroinvertebrati filtratori (molluschi, spugne e policheti) e il loro ruolo nel biorisanamento. L’attenzione è anche rivolta allo studio del ruolo delle alghe come biorimediatori di sali di azoto e fosforo. Il team è specializzato nella coltivazione di alghe al fine di ottenere l’ottimizzazione della produzione di biomassa algale e nell’estrazione lipidica alla luce della crescita e dell’espansione del mercato globale dei biocarburanti algali. Lo IAMC di Taranto ha partecipato a diversi progetti finanziati dalla Regione Puglia, alcuni in collaborazione con l’Università del Salento e con l’Univesrità di Bari (progetti PO.IN.T., BIOIMPACT e ACTIBIOMAR) ma anche ad Agenzia 2000 finanziato dal CNR: Valutazione del potenziale di fissazione del CO2 nelle biomasse marine per la produzione di energia. Tali esperienze hanno permesso di ottenere risultati incoraggianti e di evidenziare come tali organismi marini siano facilmente ottenibili attraverso l’allevamento in policoltura e rappresentano un sottoprodotto del biorisanamento, con un potenziale commerciale potenzialmente elevato.
Responsabile Scientifico del Porgetto REmedia Life: Loredana Stabili
E-mail: loredana.stabili@iamc.cnr.it
Team di progetto: Loredana Stabili – Maria Immacolata Acquaviva ––- Rosa Anna Cavallo –- Ester Cecere –- Marcella Narracci –- Antonella Petrocelli –- Patrizia Ricci e Marianna D’Amato
Collaboratori :Giorgio Alabiso – Giuseppe Portacci
MARICOLTURA MAR GRANDE
S.C.A.R.L
L’impresa si trova in una zona del Mar Grande di Taranto abbastanza confinata, ciò da mitigare le negatività delle avversità metereologiche che possono inficiare il lavoro a mare. L’Azienda svolge attività commerciali di acquacoltura in acqua di mare, salmastra o lagunare e servizi connessi. MMG ha in attivo ad oggi 16 gabbie off-shore galleggianti con diverse taglie di pesce. Le specie ittiche allevate sono l’orata (Sparus aurata) e la spigola (Dicentrachus labrax). MMG svolge attività di acquacoltura all’interno di un impianto ittico progettato e realizzato secondo criteri altamente innovativi che consentono di allevare organismi marini in condizioni elettive per il benessere e la salute delle biomasse allevate, di conseguenza, per il consumatore. L’impiego di opportuni protocolli, ben consolidati consente il mantenimento di alti standard qualitativi in tutte le fasi del ciclo produttivo. L’Impresa vanta esperienza pluriennale nel settore della ricerca applicata allo sviluppo di nuove tecnologie nei settori della pesca, dell’acquacoltura e della biologia degli organismi marini. Essa ha infatti già collaborato nella realizzazione di svariati progetti nel campo dell’acquacoltura permettendo l’integrazione del proprio Know-how applicativo nel settore produttivo ad alto contenuto tecnologico con quello degli enti di ricerca.
La MMG ha capacità produttiva di 150 TON annuali, con ricavi di vendita pari a a € 390.000,00 circa.
Responsabile scientifico del progetto REmedia Life: Graziana Basile
E-mail: maricolturamargrandelibero.it
Staff: Graziana Basile, Gianluca Basile, Moreno Mantellini e Giuseppe Amendola
LIFE è lo strumento finanziario dell’UE a sostegno dei progetti di tutela dell’ambiente, della conservazione della natura e dei cambiamenti climatici in tutta l’UE. Dal 1992, LIFE ha cofinanziato oltre 4500 progetti. Per il periodo di finanziamento 2014-2020, LIFE contribuirà con circa 3,4 miliardi di euro alla protezione dell’ambiente e del clima….